Domani sciopero e sit-in a Frosinone dei
2500 lavoratori di pubblica utilità in servizio presso Comuni e
Provincia
Lavoro, i precari tornano in
piazza
Il Sincobas: «No alle coop».
L’assessore Della Posta chiede 3 anni di proroga
di ANTONIO MARIOZZI
Scatta la protesta dei
lavoratori socialmente utili in Ciociaria. Il comitato provinciale di lotta per
il lavoro ha indetto per domani, (ore 10) uno sciopero e un sit-in davanti al
palazzo della Provincia, in Piazza Gramsci a Frosinone. L'iniziativa di
mobilitazione si svolgerà in concomitanza con la riunione tra l'assessore
provinciale Oreste Della Posta e i sindaci di sessanta comuni interessati al
problema per dire «no» alla scelta di affidare alcuni servizi alle cooperative.
La miccia della protesta si è accesa dopo che il ministero del Lavoro ha
deciso di assegnare la gestione delle pulizie nelle scuole alle coop. «Lo
scontro tra le richieste dei lavoratori di essere assunti nella pubblica
amministrazione e il pregiudizio ideologico del governo, che nonostante i
fallimenti della linea di privatizzazione dei servizi continua a battere sullo
stesso tasto - dice Paolo Iafrate del Sincobas- è giunta a un alto punto
d'incomprensione. Il governo non riesce a gestire la situazione - continua - e
tenta di 'scaricare coloro che hanno più di cinquant'anni e che il mercato del
lavoro purtroppo non richiede». Il Sincobas e i movimenti organizzati dei Lsu
chiedono ,in particolare, alla Regione Lazio di bocciare l'affidamento dei
servizi alle cooperative e alle società multiservizi, nonché ai diversi enti di
mettere in campo ogni azione per contribuire al piano di assunzione nella
pubblica amministrazione.
In provincia di Frosinone sono impegnati circa
2500 lavoratori socialmente utili, di cui 288 nel capoluogo, circa 90 a Cassino,
140 ad Alatri e 130 a Monte S.Giovanni Campano. Le richieste del Sincobas, però,
restano in contrasto con i progetti del Comune di Frosinone, che conferma
l'intenzione di far partire una società multiservizi entro sei mesi, assorbendo
94 Lsu. « Questa soluzione - dichiara l'assessore al Personale del capoluogo,
Marcello Mastroianni - garantirà uno sbocco occupazionale, consentendoci di
ridurre ulteriormente per un totale di quasi 300 unità i Lsu rispetto
all'originario carico del Comune ( nel '98 erano 463 contro una pianta organica
di 370 dipendenti,ndr)». Dalla Provincia, che punta alla stabilità dei Lsu anche
attraverso la nascita di nuove imprese, sta per partire un appello al ministro
del Lavoro, Cesare Salvi. « Stiamo preparando un documento - spiega l'assessore
Oreste Della Posta- con cui chiederemo al governo tre anni di tempo per l'uscita
dei Lsu. Il ruolo dei Comuni assume sempre più importanza per individuare una
soluzione positiva».