Martedì 7 Novembre 2000
Domani sciopero e sit-in a Frosinone dei 2500 lavoratori di pubblica utilità in servizio presso Comuni e Provincia
Lavoro, i precari tornano in piazza
Il Sincobas: «No alle coop». L’assessore Della Posta chiede 3 anni di proroga

di ANTONIO MARIOZZI

Scatta la protesta dei lavoratori socialmente utili in Ciociaria. Il comitato provinciale di lotta per il lavoro ha indetto per domani, (ore 10) uno sciopero e un sit-in davanti al palazzo della Provincia, in Piazza Gramsci a Frosinone. L'iniziativa di mobilitazione si svolgerà in concomitanza con la riunione tra l'assessore provinciale Oreste Della Posta e i sindaci di sessanta comuni interessati al problema per dire «no» alla scelta di affidare alcuni servizi alle cooperative.
La miccia della protesta si è accesa dopo che il ministero del Lavoro ha deciso di assegnare la gestione delle pulizie nelle scuole alle coop. «Lo scontro tra le richieste dei lavoratori di essere assunti nella pubblica amministrazione e il pregiudizio ideologico del governo, che nonostante i fallimenti della linea di privatizzazione dei servizi continua a battere sullo stesso tasto - dice Paolo Iafrate del Sincobas- è giunta a un alto punto d'incomprensione. Il governo non riesce a gestire la situazione - continua - e tenta di 'scaricare coloro che hanno più di cinquant'anni e che il mercato del lavoro purtroppo non richiede». Il Sincobas e i movimenti organizzati dei Lsu chiedono ,in particolare, alla Regione Lazio di bocciare l'affidamento dei servizi alle cooperative e alle società multiservizi, nonché ai diversi enti di mettere in campo ogni azione per contribuire al piano di assunzione nella pubblica amministrazione.
In provincia di Frosinone sono impegnati circa 2500 lavoratori socialmente utili, di cui 288 nel capoluogo, circa 90 a Cassino, 140 ad Alatri e 130 a Monte S.Giovanni Campano. Le richieste del Sincobas, però, restano in contrasto con i progetti del Comune di Frosinone, che conferma l'intenzione di far partire una società multiservizi entro sei mesi, assorbendo 94 Lsu. « Questa soluzione - dichiara l'assessore al Personale del capoluogo, Marcello Mastroianni - garantirà uno sbocco occupazionale, consentendoci di ridurre ulteriormente per un totale di quasi 300 unità i Lsu rispetto all'originario carico del Comune ( nel '98 erano 463 contro una pianta organica di 370 dipendenti,ndr)». Dalla Provincia, che punta alla stabilità dei Lsu anche attraverso la nascita di nuove imprese, sta per partire un appello al ministro del Lavoro, Cesare Salvi. « Stiamo preparando un documento - spiega l'assessore Oreste Della Posta- con cui chiederemo al governo tre anni di tempo per l'uscita dei Lsu. Il ruolo dei Comuni assume sempre più importanza per individuare una soluzione positiva».